Brindisi Montagna
Sorge a 800 m s.l.m. nella parte centro-settentrionale della provincia al confine con la parte nord-occidentale della provincia di Matera e fa parte della cosiddetta "area metropolitana di Potenza".
Confina con i comuni di: Trivigno (9 km), Vaglio Basilicata (13 km), Anzi (19 km), Albano di Lucania (20 km), Potenza (24 km) e Tricarico (MT) (36 km).
L'abitato di Brindisi di Montagna “si stende da sud a nord, da S. Vincenzo a S. Giacomo, sul dorso di montagna rocciosa; sale ad 800 metri sul livello del mare, mentre il castello con la torretta va più in alto, ad 850 metri circa
Al di la di ipotesi formulate in passato senza fondamento che volevano il paese , fondato al tempo della 2° Guerra Punica da un distaccamento di soldati romani fuggiaschi o dispersi, o da un gruppo di Eruli o Longobardi, certa è la testimonianze di insediamenti nel territorio comunale che risalgono già al III millennio a.C.
L’etimologia del toponimo rimanda al messapico, lingua italica analoga alla lingua degli antichi abitatori della Lucania gli Enotri, con il significato di testa di Cervo.
Il paese, tassato nel 1277 per 136 “fuochi”, già non compare più nelle tassazioni focatiche successive al 1320 e nel Liber focorum Regni Neapolis, redatto durante la dominazione aragonese della metà del 1400, Brindisi, come altre terre di Basilicata, non è nominato probabilmente perché ridotto a pochissime unità abitative tassabili (non erano registrate le tassazioni inferiori a dieci fuochi).
Per molto tempo, la scomparsa è stata attribuita al devastante terremoto che colpì l’Italia Centro-Meridionale nel 1456, tuttavia recenti studi hanno ribaltato questo dato ed ancor oggi attendiamo risposte, forse solo dall’archeologia, sulla località brindisina denominata “Aia di Brindisi” e la relativa necropoli del “Serro di Morti”. Resta, tuttavia, il dato che tal errore è sempre stato ripetuto nella scarna storiografia riguardante il nostro paese e nell’epoca di “internet”, in cui viviamo, è riportato su centinaia di pagine e siti web, travisando in tal modo la storia della nostra comunità.
A metà del 500 la nostra comunità fu rifondata, dall’arrivo di una colonia di greco- albanesi provenienti da Corone, alle pendici del Castello, ove trovarono ruderi di preesistenti chiese probabilmente di origine greco-bizantina.
La sua storia è legata, sino al 1807, alle vicende del Feudo di Brindisi e successivamente agli avvenimenti meridionali del periodo napoleonico, dell’Unità d’Italia e dell’Italia post-unitaria. Storia minore tipica delle piccole collettività di Basilicata, di pestilenze, terremoto e carestie, di duro lavoro e lotta per la sopravvivenza, di soprusi e rivolte, di superstizione e religiosità, di emigrazione (alcuni di loro divennero anche famosi come ad esempio Anthony Robert Canadeo giocatore di football americano statunitense, inserito nella Pro Football Hall of Fame nel 1974 ) e contributi di vite negli eventi bellici ma anche di sussulti di libertà ed emancipazione e di alterne fasi di crescita demografica e sviluppo economico, civile e culturale all’interno di processi storici più generali.