La data dell'ultimazione della Chiesa Madre risale al 1627. Fu intitolata a San Nicola di Bari, di cui si conserva una statua realizzata dai Coronei, popolo che si era stabilito nell'abitato.
La Chiesa, nel suo insieme non presenta rari pregi architettonici, ma la navata principale e il coro sono, nell'ampiezza, nei pilastri, nelle volte, sono armonicamente uniti, a differenza delle diverse cappelle laterali, poiché aggiunti in tempo diverso alla navata principale, ad opera di famiglie private. La prima cappella laterale a sinistra è dedicata a Sant'Antonio da Padova; in essa sono presenti una statua di S. Antonio Abate e una rappresentante S. Vito.
La seconda cappella, del 1672, è dedicata allo Spirito Santo. Proseguendo, la cappelletta di Santa Lucia e quella intitolata alla Madonna del Carmine; sulla destra dell'altare, in un muro laterale, vi era il sarcofago di San Lorenzino.
Di fronte si vede la cappella dedicata alla Madonna del Rosario. Sulla destra, un altro altare intitolato a San Rocco.
Segue la Cappella dell'Addolorata, con le statue della Madonna Addolorata, del Cristo alla Colonna e del Gesù Morto.
La cappella di San Michele precede quella dedicata a San Giuseppe, antica sede della sacrestia, nel cui sotterraneo venivano deposte le salme dei preti.
Il portico di legno richiama il cosiddetto porticato delle prime chiese cristiane, luogo dei catecumeni.
Dedicata a S. Lino Papa, poi distrutta da un terremoto, la Chiesa oggi intitolata alla Madonna delle Grazie, fu ricostruita ed ingrandita, a devozione dei fedeli.
La bellissima immagine della Vergine nell'atto di nutrire il bambino col frutto dolcissimo della sua materna grazia, fu portato via nel 1978.
La chiesetta che spunta alla sommità del cosiddetto Calvario è dedicata a San Vincenzo Ferreri, risalente al XV secolo.